Boomerang, l'arma che uccide
Boomerang!
Durata
88
Formato
Regista
In una tranquilla cittadina del Connecticut viene assassinato un anziano sacerdote amato da tutti (Wyrley Birch). La polizia arresta John Waldron (Arthur Kennedy) che, dopo una confessione forzata, si proclama innocente. Il coraggioso procuratore Henry Harvey (Dana Andrews) decide di credergli, nonostante le pressioni dei suoi capi e dei politici locali.
Cronaca di un errore giudiziario, ispirata all'autentico omicidio del sacerdote Hubert Dahme. L'impianto è fortemente documentaristico, quasi ci trovassimo di fronte al reportage di un telegiornale; gli esterni vengono addirittura filmati negli stessi luoghi dove avvennero i fatti. Questa scelta stilistica è dettata dal produttore Louis De Rochemont e pienamente assecondata da Elia Kazan, regista ancora agli inizi ma già dotato di una certa maturità registica. Pregevole noir costruito più sulla ricerca di realismo che sulla tensione, traccia una dura analisi sociale a un sistema di cui va a scandagliare ogni tassello: dalle ambizioni della classe politica alle colpe della giustizia, fino al ruolo giocato dai media e dall'opinione pubblica. Astuta la trovata di regalare una verità che resta conosciuta solo allo spettatore e non ai protagonisti. A dispetto dell'ebete titolo italiano, all'interno del film non c'è nessun boomerang usato come arma letale.
Cronaca di un errore giudiziario, ispirata all'autentico omicidio del sacerdote Hubert Dahme. L'impianto è fortemente documentaristico, quasi ci trovassimo di fronte al reportage di un telegiornale; gli esterni vengono addirittura filmati negli stessi luoghi dove avvennero i fatti. Questa scelta stilistica è dettata dal produttore Louis De Rochemont e pienamente assecondata da Elia Kazan, regista ancora agli inizi ma già dotato di una certa maturità registica. Pregevole noir costruito più sulla ricerca di realismo che sulla tensione, traccia una dura analisi sociale a un sistema di cui va a scandagliare ogni tassello: dalle ambizioni della classe politica alle colpe della giustizia, fino al ruolo giocato dai media e dall'opinione pubblica. Astuta la trovata di regalare una verità che resta conosciuta solo allo spettatore e non ai protagonisti. A dispetto dell'ebete titolo italiano, all'interno del film non c'è nessun boomerang usato come arma letale.