Polvere di stelle

Roma, 1943: Mimmo Adami (Alberto Sordi) e Dea Dani (Monica Vitti) dirigono una piccola compagnia teatrale che stenta a trovare un incarico, finché per pochi soldi accettano l'offerta di intraprendere una tournée in Abruzzo. Gli imprevisti non mancano e presto gli artisti si troveranno a dover affrontare la dura realtà della guerra.

Alberto Sordi e Monica Vitti reggono sulle loro spalle una commedia esuberante e caotica, contraddistinta da un tocco di malinconia e da più di un siparietto musicale non sempre, però, adeguatamente integrato con il resto dell'opera. Il duetto funziona, i due attori saltellano da una scena all'altra con brio e vitalità, circondati da una variegata cornice di caratteristi che, con le loro piccoli grandi storie, vorrebbero restituire la composita realtà dell'avanspettacolo. Oltre alla versione di 142 minuti (esageratamente prolissa), esiste anche un'edizione cut con una ventina di minuti in meno, priva delle sequenze più volgari: entrambe, in ogni caso, risultano troppo lunghe e prolisse. Le musiche di Piero Piccioni danno vita a brani divenuti celeberrimi (su tutti «Ma ‘ndo Hawaii» scritto dallo stesso Sordi). Curiosi e anacronistici camei di Wanda Osiris e Carlo Dapporto.