Condannato alla sedia elettrica, il pluriomicida mascherato Max Seed (Will Sanderson), dopo due scariche, sviene e, considerato morto, viene sepolto. Chiaramente uscirà dal sepolcro e darà vita ad una sanguinosa vendetta.

In apertura, una scritta annuncia: «Secondo la legge federale degli Stati Uniti, se un condannato a morte sopravvive a tre scariche da 15.000 volt ciascuna sulla sedia elettrica, può essere scarcerato». Il bello (o il brutto) è che poi il film non se ne fa nulla di questo preambolo da horror mockumentary, raccontando di un assassino che, invece, non viene ucciso per errore. Questo è uno dei tanti problemi che affligge la prima pellicola di Uwe Boll non tratta da un videogioco. Nonostante le atmosfere cupe, iperviolente e sempre sul filo della provocazione gratuita (il massacro a martellate della anziana signora non si dimentica) riescano abbastanza bene al regista, il film crolla miseramente sotto i colpi di ingenuità clamorose, come l'incapacità di usare in modo funzionale il flashback e il flashforward (facendo perdere subito il filo allo spettatore) o l'utilizzo totalmente ingiustificato della camera a mano. Orrendo.
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