La regina d'Africa

Africa centrale, all'inizio della Prima guerra mondiale. La missionaria Rose (Katharine Hepburn) e il marinaio Charlie (Humphrey Bogart) fuggono dai militari tedeschi scendendo un fiume pieno di pericoli a bordo di uno scalcinato battello, la African Queen. I due hanno in mente un piano eroicamente assurdo: far esplodere una nave da guerra nemica.

Tratto dall'omonimo romanzo del 1935 di C.S. Forester, cui venne modificato il finale. Tra i maggiori successi di pubblico di John Huston, è un road movie sull'acqua che si fa al contempo racconto d'avventura dall'ambientazione suggestiva, commedia e bizzarra storia d'amore tra due outsider (la zitella e l'ubriacone), molto hustoniano per il suo umanesimo di fondo e per la vena di follia che percorre la missione impossibile dei suoi (anti)eroi. All'epoca fu sopravvalutato – la resa è altalenante e suggestiva solo a tratti – ma le interpretazioni della Hepburn e di Bogart, ai tempi all'apice della fama e soli in scena per quasi tutto il film, sono impagabili. L'attore vinse finalmente il suo primo e unico Oscar come Miglior protagonista. A parte alcuni interni filmati a Londra, fu girato in Congo ed ebbe una lavorazione complessa e turbolenta, in cui alle difficoltà logistiche e climatiche si sommarono i capricci di un regista ossessionato dalla caccia all'elefante. Peter Viertel, co-sceneggiatore non accreditato, rielaborò l'esperienza nel romanzo Cacciatore bianco cuore nero, che Clint Eastwood trasformò nell'omonimo film nel 1990.