Nella Roma occupata dai nazisti, una giovane (Clara Calamai) entra in contatto con la Resistenza, mentre il suo fidanzato (Otello Toso) preferisce schierarsi dalla parte degli occupanti. Tra i due ovviamente qualcuno dovrà avere la meglio.

Dopo una lunga serie di commedie (I grandi magazzini del 1939, Il signor Max del 1937), Mario Camerini prova ad avvicinarsi alle tematiche e allo stile del cinema neorealista con ammirevole coraggio. Pur restando lontano dalle vette delle opere-simbolo di questa corrente, il regista si cimenta con una materia ostile e lontana dal suo gusto personale, senza mai sfigurare o risultare impacciato. La narrazione infatti scorre fluida e la cornice stilistica è convincente, dimostrando come il talento di Camerini, che trova la più alta espressione nella commedia sentimentale, sia in realtà poliedrico e a tratti anche ben consapevole delle proprie possibilità. Andrea Checchi si aggiudicò un Nastro d'Argento proprio per la sua interpretazione in questo lavoro.
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