Due lettere anonime
Durata
90
Formato
Regista
Nella Roma occupata dai nazisti, una giovane (Clara Calamai) entra in contatto con la Resistenza, mentre il suo fidanzato (Otello Toso) preferisce schierarsi dalla parte degli occupanti. Tra i due ovviamente qualcuno dovrà avere la meglio.
Dopo una lunga serie di commedie (I grandi magazzini del 1939, Il signor Max del 1937), Mario Camerini prova ad avvicinarsi alle tematiche e allo stile del cinema neorealista con ammirevole coraggio. Pur restando lontano dalle vette delle opere-simbolo di questa corrente, il regista si cimenta con una materia ostile e lontana dal suo gusto personale, senza mai sfigurare o risultare impacciato. La narrazione infatti scorre fluida e la cornice stilistica è convincente, dimostrando come il talento di Camerini, che trova la più alta espressione nella commedia sentimentale, sia in realtà poliedrico e a tratti anche ben consapevole delle proprie possibilità. Andrea Checchi si aggiudicò un Nastro d'Argento proprio per la sua interpretazione in questo lavoro.
Dopo una lunga serie di commedie (I grandi magazzini del 1939, Il signor Max del 1937), Mario Camerini prova ad avvicinarsi alle tematiche e allo stile del cinema neorealista con ammirevole coraggio. Pur restando lontano dalle vette delle opere-simbolo di questa corrente, il regista si cimenta con una materia ostile e lontana dal suo gusto personale, senza mai sfigurare o risultare impacciato. La narrazione infatti scorre fluida e la cornice stilistica è convincente, dimostrando come il talento di Camerini, che trova la più alta espressione nella commedia sentimentale, sia in realtà poliedrico e a tratti anche ben consapevole delle proprie possibilità. Andrea Checchi si aggiudicò un Nastro d'Argento proprio per la sua interpretazione in questo lavoro.