La voce solitaria dell'uomo

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87

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Tornato dalla guerra civile, Nikita (Andrej Gradov) non è più lo stesso. Nella sua testa rimbombano ancora gli spari e il suo rapporto con l'un tempo amata Ljuba (Tat'jana Gorjaceva) finirà per entrare in crisi.

Realizzato nel 1978 come saggio finale per la scuola di cinema di Mosca, è il primo lungometraggio di Aleksandr Sokurov, futuro autore di pellicole del calibro di Madre e figlio (1997) e Arca russa (2002). Tratto da due racconti di Platov, La voce solitaria dell'uomo è un'opera che mostra già la forza visiva del regista e alcune riflessioni che verranno portate avanti in seguito: il rapporto dell'uomo con la natura, in primis. Così come per altri film d'inizio carriera, Sokurov accentua fin troppo il simbolismo, e l'attenzione rischia spesso di calare col passare dei minuti. La fotografia, però, merita già attenzione seppur sia ancora incerta e vittima di qualche eccesso di maniera. A causa della censura, il film vide la luce soltanto nel 1987.
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