Bianco, rosso e Verdone
1981
Paese
Italia
Generi
Commedia, Comico, Grottesco
Durata
110 min.
Formato
Colore
Regista
Carlo Verdone
Attori
Carlo Verdone
Irina Sanpiter
Elena Fabrizi
Angelo Infanti
Mario Brega
Milena Vukotic
Elisabeth Wiener
Vittorio Zarfati
Andrea Aureli
Anna Alessandra Arlorio

Le elezioni politiche sono alle porte e gli italiani si spostano per raggiungere le loro sedi di voto. Pasquale Di Amitrano (Carlo Verdone), silenzioso e grossolano, si è trasferito da anni a Monaco di Baviera e si muove in viaggio verso Matera. L'avvocato Furio Zòccaro (Carlo Verdone), logorroico e petulante, parte da Torino alla volta di Roma con figli e l'infelice moglie Magda (Irina Sanpiter) al seguito. L'infantile e impacciato Mimmo (Carlo Verdone) accompagna la nonna (Elena Fabrizi) da Verona a Roma. 

Secondo lungometraggio per Carlo Verdone che riprende la struttura narrativa del suo esordio, Un sacco bello (1980), suddividendo il racconto in tre episodi paralleli con tre protagonisti da lui stesso interpretati. Ma la riproposizione di uno schema collaudato e funzionante in questo caso pare depotenziare di freschezza e brillantezza l'intero progetto che si presenta come una sorta di film gemello del suo predecessore senza la stessa carica inventiva e la stessa originalità. È così, quindi, che un personaggio come Mimmo sembra una copia meno spontanea e sincera dell'ingenuo e mammone Leo della pellicola precedente, mentre i personaggi del silente emigrante italiano in Germania e del pedante avvocato ricalcano alcune macchiette di successo che Verdone aveva proposto in televisione, senza regalare però alcuna evoluzione delle maschere verso personaggi a tutto tondo. Rimangono comunque notevoli le capacità di interprete comico e trasformista dell'attore e regista romano, così come alcune trovate genuinamente divertenti (i progressivi furti subiti da Pasquale, i rituali ossessivi compulsivi di Furio, la sequenza di Mimmo al cimitero). Le risate subiscono una brusca battuta d'arresto nell'amaro epilogo, secondo una tendenza cara al regista. A ogni modo gran successo di pubblico. La nonna ipocondriaca e burlona, interpretata dalla sora Lella (Nastro d'argento come migliore attrice esordiente), e il rude camionista che si fa chiamare “er principe”, cui Mario Brega presta il volto, sono diventati personaggi di culto entrati in breve tempo nell'immaginario collettivo. Sergio Leone produttore esecutivo, sceneggiatura di Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi e Carlo Verone. Accattivante colonna sonora di Ennio Morricone.

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