Il bacio nudo
The Naked Kiss
Durata
90
Formato
Regista
Kelly (Constance Towers), prostituta in fuga dal suo violento protettore, si rifugia nella cittadina di Grantville, dove decide di cambiare vita. Nonostante il conflitto con il poliziotto Griff (Anthony Eisley), diventa infermiera in un reparto di bambini menomati e si innamora dell'uomo più ricco e popolare della città, Grant (Michael Dante), il quale nasconde un terribile segreto.
Cineasta tradizionalmente avvezzo alle storie virili, Samuel Fuller (anche sceneggiatore) sorprende il pubblico con un noir tutto al femminile, costruito intorno a un'ottima Constance Towers e a un'eroina volitiva e decisamente lontana da retorica e cliché. Il linguaggio utilizzato è fortemente moderno e visionario, con ellissi e violazione delle regole del cinema classico, ma a stupire è soprattutto l'audacia con cui vengono trattati argomenti che ai tempi erano ancora tabù: dalla rappresentazione disinvolta del mondo della prostituzione, il regista passa addirittura al tema della pedofilia, colpendo in modo spavaldo le ipocrisie del perbenismo borghese e regalando un'opera ai limiti della crudeltà e della ferocia. A tratti incerto, ma anomalo, coraggioso e disturbante. Cast in ottima forma. Geniale l'autocitazione presente in una scena: si vede chiaramente una sala cinematografica che proietta Il corridoio della paura, film girato dallo stesso regista nel 1963. È conosciuto anche con il titolo Il bacio perverso. Musiche di Paul Dunlap, fotografia di Stanley Cortez.
Cineasta tradizionalmente avvezzo alle storie virili, Samuel Fuller (anche sceneggiatore) sorprende il pubblico con un noir tutto al femminile, costruito intorno a un'ottima Constance Towers e a un'eroina volitiva e decisamente lontana da retorica e cliché. Il linguaggio utilizzato è fortemente moderno e visionario, con ellissi e violazione delle regole del cinema classico, ma a stupire è soprattutto l'audacia con cui vengono trattati argomenti che ai tempi erano ancora tabù: dalla rappresentazione disinvolta del mondo della prostituzione, il regista passa addirittura al tema della pedofilia, colpendo in modo spavaldo le ipocrisie del perbenismo borghese e regalando un'opera ai limiti della crudeltà e della ferocia. A tratti incerto, ma anomalo, coraggioso e disturbante. Cast in ottima forma. Geniale l'autocitazione presente in una scena: si vede chiaramente una sala cinematografica che proietta Il corridoio della paura, film girato dallo stesso regista nel 1963. È conosciuto anche con il titolo Il bacio perverso. Musiche di Paul Dunlap, fotografia di Stanley Cortez.