Modesty Blaise, la bellissima che uccide
Modesty Blaise
1966
Paese
Gran Bretagna
Generi
Commedia, Avventura
Durata
119 min.
Formato
Colore
Regista
Joseph Losey
Attori
Monica Vitti
Dirk Bogarde
Terence Stamp
Harry Andrews
Clive Revill
Michael Craig
Alexander Knox
Rossella Falk
Ex ladra e spia ritiratasi a vita privata, Modesty Blaise (Monica Vitti) viene reclutata dai servizi segreti inglesi per fare da scorta a un carico di diamanti, destinato allo sceicco Abu Tahir (Clive Revill), che fa gola a Gabriel (Dirk Bogarde), avversario di lunga data della donna. Dopo aver affrontato gli scagnozzi dell'organizzazione criminale ed essere stata fatta prigioniera, l'eroina, con l'aiuto del partner Willie Garvin (Terence Stamp), riuscirà infine nell'impresa di consegnare i preziosi che, però, vorrebbe per sé come ricompensa. Il diciottesimo lungometraggio del regista di La Crosse (ma solo il terzo a colori) è blandamente ispirato al personaggio nato nelle strisce a fumetti di Peter O'Donnell. Un oggetto curioso che, accolto tiepidamente all'uscita e poi quasi dimenticato, oggi può quasi ambire a diventare un piccolo oggetto di culto camp. Lavorando sui presupposti della parodia di film d'azione e spionaggio (James Bond in testa), Losey lascia che lo schermo venga invaso da tappezzerie optical e costumi tanto eleganti quanto improbabili, in un'atmosfera pop che restituisce perfettamente l'aria dei Sixties. Fa recitare in inglese la Vitti e concede a un divertito (e divertente) Bogarde qualche battuta in italiano. L'intreccio sta scritto su un fazzoletto e il ritmo spesso latita, ma le sequenze surreali non mancano: la scena al Luna Park e il carosello finale degli arabi a cavallo sono intrattenimento di gran gusto. Consapevolmente idiota e lontano dalla volgarità, oggi rischia quasi di sembrare snob allo spettatore abituato alle trivialità stile Austin Powers. Con una specie di prequel, quasi quarant'anni dopo, My Name Is Modesty (2003).
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