Il secondo cerchio
Krug vtoroy
1990
Paese
Urss
Genere
Drammatico
Durata
92 min.
Formati
Colore, Bianco e Nero
Regista
Alexandr Sokurov
Attori
Pyotr Aleksandrov
Nadezhda Rodnova
Tamara Timofeeva
In un'epoca imprecisata e in un villaggio non specificato della Russia più remota, un giovane (Pyotr Aleksandrov) rientra a casa per organizzare le esequie del padre. Una serie di assurdi impedimenti burocratici complicherà le sue penose incombenze. Nel Secondo Cerchio dell'Inferno di Dante le anime dei peccatori sono trascinate per l'aria dalla bufera, condannate al moto perpetuo in una instabilità senza riposo. Una bufera di neve apre anche l'opera di Sokurov, introducendo quello che per il protagonista del film si rivelerà un angosciante calvario. Nel distopico futuro immaginato dal regista non c'è più spazio né tempo per la pietas e il culto per i morti è ridotto a pura formalità burocratica. Prigioniero di una situazione kafkiana, il protagonista, alle prese con l'assurda rigidità del protocollo, attraverserà momenti da teatro dell'assurdo puntellati con una vena di humor nero insolita per la sensibilità del regista. Accanto alla dura critica nei confronti dell'apparato statale sovietico c'è tuttavia dell'altro in questo cupo, disperato viaggio all'inferno senza ritorno. L'inquietudine esistenziale che si respira trascende la sociologia e la politica per diventare metafisica e, come in alcune opere del maestro Tarkovskij, trascolora in nostalgia per un mondo che sembra aver dimenticato Dio. Austero lo stile registico, quasi ingessato nei movimenti di macchina e dominato dal gelido grigiore di un mondo senza colore né calore. Certamente ostico e vittima di qualche calo nella parte centrale, ma importante per comprendere l'evoluzione artistica del regista di Arca Russa (2002) e Faust (2011).
Maximal Interjector
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