Il delitto del signor Lange
Le crime de Monsieur Lange
Durata
80
Formato
Regista
Amédée Lange (René Lefèvre) scrive per la piccola casa editrice del signor Batala (Jules Berry), un impresario disonesto e pieno di debiti. Quando Batala scompare in un incidente, gli impiegati si organizzano in una cooperativa. Ma la rivendicazione di autonomia, per essere definitiva, richiederà un atto più estremo.
È il film che sancisce la piena maturità espressiva di Renoir, di lì a breve consacrata con capolavori che sarebbero entrati nella storia del cinema. Pur muovendosi dentro la dimensione limitata di una vicenda quasi “da camera”, il grande cineasta francese costruì un apologo politico beffardo e potente, che ottenne l'approvazione degli ambienti più intransigenti della sinistra parigina. Il film nacque in seno al cosiddetto Gruppo Ottobre, che annoverava tra i suoi membri lo stesso Renoir e il poeta Jacques Prévert. Quest'ultimo fu determinante nella stesura del soggetto e della sceneggiatura, lavorando in stretta collaborazione con il regista. Memorabile è la galleria di personaggi, tutti perfettamente a fuoco e caratterizzati. Magnifico il villain Batala, ma altrettanto straordinario è l'eroe Lange, candido creatore di storie fantastiche che nel momento decisivo si dimostra un esempio di coraggio e coerenza. La sequenza dell'uccisione di Batala è entrata nei manuali di tecnica cinematografica, con le sue due carrellate e la panoramica a trecentosessanta gradi del cortile del palazzo in cui si svolge la scena.
È il film che sancisce la piena maturità espressiva di Renoir, di lì a breve consacrata con capolavori che sarebbero entrati nella storia del cinema. Pur muovendosi dentro la dimensione limitata di una vicenda quasi “da camera”, il grande cineasta francese costruì un apologo politico beffardo e potente, che ottenne l'approvazione degli ambienti più intransigenti della sinistra parigina. Il film nacque in seno al cosiddetto Gruppo Ottobre, che annoverava tra i suoi membri lo stesso Renoir e il poeta Jacques Prévert. Quest'ultimo fu determinante nella stesura del soggetto e della sceneggiatura, lavorando in stretta collaborazione con il regista. Memorabile è la galleria di personaggi, tutti perfettamente a fuoco e caratterizzati. Magnifico il villain Batala, ma altrettanto straordinario è l'eroe Lange, candido creatore di storie fantastiche che nel momento decisivo si dimostra un esempio di coraggio e coerenza. La sequenza dell'uccisione di Batala è entrata nei manuali di tecnica cinematografica, con le sue due carrellate e la panoramica a trecentosessanta gradi del cortile del palazzo in cui si svolge la scena.