L'angelo del male

La bête humaine

Anno

Paese

Generi

Durata

100

Formato

Regista

Jacques Lantier (Jean Gabin), macchinista ferroviario lungo la tratta Parigi – Le Havre, è un uomo solitario e perseguitato da oscure tare familiari. Il fascino di
Séverine (Simone Simon), il cui marito è sospettato di omicidio, riesce a vincere la sua ritrosia.

Tratto dal romanzo La Bête humaine di Émile Zola, è il film più cupo di Renoir, oltre che uno dei più compiuti stilisticamente. Sancisce un perfetto connubio tra il crudo naturalismo della matrice letteraria e il realismo poetico del regista, elevando una situazione da film noir al rango di riflessione universale sui temi della colpa e dell'ineluttabilità del male. Si apre con una sequenza da antologia, in cui un incalzante montaggio accompagna lungo i binari la soggettiva della locomotiva comandata da Lantier. Centrale nella pellicola è proprio il “cavallo di ferro”, unico oggetto d'amore consentito al protagonista ed espressione di una chiara sublimazione sessuale. Nel personaggio magnificamente incarnato da Gabin, in una delle interpretazioni più grandi della sua carriera, Renoir vedeva una figura classica e archetipica da tragedia greca. Il suo essere portatore di una “colpa” ereditata e il suo essere espressione di un milieu ben specifico, ne fanno anche la sintesi di una spietata analisi sociale, che con pessimismo guarda all'impossibilità di ogni progresso per determinati individui segnati dalla storia.
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