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La purga al pupo
On purge bébé
Durata
46
Formato
Regista
Il signor Follavoine (Jacques Louvigny) attende a pranzo un importante funzionario ministeriale, il goffo Chouilloux (Michel Simon). Spera di ottenere un grosso ordine dall'esercito di vasi da notte da lui prodotti, ma una costipazione intestinale del figlio Toto (Sacha Tarride)complicherà la situazione.
È il primo film sonoro girato da Jean Renoir, tratto dalla commedia omonima di Georges Feydeau. Fu realizzato dal regista come una sorta di esame di ammissione, per dimostrare ai produttori di saper costruire un film di successo con costi contenuti. L'obiettivo fu pienamente raggiunto e Renoir ottenne la possibilità di girare il successivo La cagna (1931), a cui teneva molto, ancora con Simon. Pur nella essenzialità di una messa in scena di evidente impianto teatrale, si possono ravvisare già alcuni elementi della critica sociale che caratterizzerà il cinema del regista: a essere messi alla berlina, già nel brillante testo teatrale, sono i valori borghesi della rispettabilità sociale e del profitto economico. La casa dove il film è ambientato per intero è infatti teatro di un vero e proprio scontro ideologico. Su un fronte troviamo schierati due personaggi meschini e patetici come Follevoine e Chouilloux, ingranaggi forse inconsapevoli del sistema. Sul fronte opposto, la moglie di Follevoine e il piccolo Toto, uniti da una complicità naturale e profonda, in grado di scardinare ogni retorica ipocrisia borghese. Dal punto di vista cinematografico è piuttosto timido, ma resta un tassello significativo nel percorso autoriale del grande regista.
È il primo film sonoro girato da Jean Renoir, tratto dalla commedia omonima di Georges Feydeau. Fu realizzato dal regista come una sorta di esame di ammissione, per dimostrare ai produttori di saper costruire un film di successo con costi contenuti. L'obiettivo fu pienamente raggiunto e Renoir ottenne la possibilità di girare il successivo La cagna (1931), a cui teneva molto, ancora con Simon. Pur nella essenzialità di una messa in scena di evidente impianto teatrale, si possono ravvisare già alcuni elementi della critica sociale che caratterizzerà il cinema del regista: a essere messi alla berlina, già nel brillante testo teatrale, sono i valori borghesi della rispettabilità sociale e del profitto economico. La casa dove il film è ambientato per intero è infatti teatro di un vero e proprio scontro ideologico. Su un fronte troviamo schierati due personaggi meschini e patetici come Follevoine e Chouilloux, ingranaggi forse inconsapevoli del sistema. Sul fronte opposto, la moglie di Follevoine e il piccolo Toto, uniti da una complicità naturale e profonda, in grado di scardinare ogni retorica ipocrisia borghese. Dal punto di vista cinematografico è piuttosto timido, ma resta un tassello significativo nel percorso autoriale del grande regista.
