Kay (Christiane Mardayn), cantante di night-club, lavora per una banda criminale di Shanghai. Quando la figlia (Elina Labourdette), rimasta lontana per diversi anni, viene a trovarla, Kay farà di tutto per proteggerla: per salvarla dall'invasione dei giapponesi e permetterle di scappare dalla Cina, si trova costretta a uccidere un membro della gang per cui lavora.

Melodramma dai toni noir che Pabst ha girato durante il suo periodo in Francia. Il regista sfrutta l'ambientazione esotica per creare una pellicola avvincente e ricca di colpi di scena: il risultato funziona però a metà, vittima di alcuni passaggi poco credibili e forte di una messinscena efficace e fascinosa. Il regista, in ogni caso, sa bene come trattare la psiche femminile e il personaggio di Kay è ricco di sfaccettature diverse: succube e coraggioso, tormentato e desideroso di riscatto. Non manca qualche momento di stanca, ma nel complesso è una pellicola che fa discretamente bene il suo dovere.
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