La via senza gioia

Die freudlose Gasse

Anno

Paese

Generi

Durata

125

Formato

Vienna è ancora devastata dagli orrori della Prima guerra mondiale, e le sue strade pullulano di criminali e approfittatori. In mezzo a un'umanità ridotta a tutto pur di mangiare, si dividono le strade di due donne, Maria (Asta Nielsen) e Greta (Greta Garbo). La prima si prostituisce, la seconda riuscirà a evitarlo.

Primo film significativo, dopo due titoli poco conosciuti, di Georg Wilhelm Pabst: La via senza gioia è un brutale ritratto della capitale austriaca negli anni Venti, e delle conseguenze che possono derivare dalla povertà. Come diversi lungometraggi successivi dell'autore, è una potente riflessione sulla figura femminile e uno dei primi esempi di cinema della “nuova oggettività”, una tendenza della produzione tedesca del periodo in cui i bassifondi fanno da contesto principale e i personaggi sono membri del ceto più povero. Pabst, acerbo nel dinamismo narrativo ma già maturo nel lavoro visivo sugli interni, può contare su due attrici dai destini opposti: la (ex) diva danese Asta Nielsen, ormai a fine carriera, e la promettente Greta Garbo, pronta di lì a poco a sbarcare a Hollywood. I toni pesantemente tragici accentuano la drammaticità e il realismo della vicenda, ma affaticano allo stesso tempo una pellicola già, a tratti, prolissa. Esiste anche una versione di 96 minuti. Conosciuto in Italia anche con il titolo L'ammaliatrice.
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