Il federale
Durata
100
Formato
Regista
Nel 1944, Primo Arcovazzi (Ugo Tognazzi) è un graduato della milizia fascista che mira a diventare federale. Incaricato di portare un professore oppositore del regime (Georges Wilson) dall'Abruzzo, dove si è rifugiato, a Roma, il militare impara a poco a poco a conoscere l'uomo, sullo sfondo di un'Italia sempre più povera e abbandonata a se stessa.
Da una sceneggiatura scritta dal regista insieme a Castellano e Pipolo, Il federale è un lungo viaggio che una strana coppia di personaggi compie in un paese (troppo) velocemente trasformato. Un contrasto tra due opposti, antieroi per antonomasia, comuni mortali che si spogliano da ogni ideologia per un solo, primordiale, bisogno: sopravvivere. Tognazzi e Wilson sono bravissimi nell'interpretare i protagonisti di una parabola alla scoperta della miseria italica, in cui gli alleati e i nemici si capovolsero repentinamente. Accanto ai due attori, trova spazio l'Italia stessa, abbandonata dal potere e costretta a trovare un modo per regolamentarsi da sé: distrutta da una guerra ormai finita, non si lascia affondare, ma trova la forza di reagire e non abbattersi. Il risultato è una commedia gradevole ma un po' ridondante, ben girata da Luciano Salce ma vittima di qualche momento di stanca. Il finale, però, è tra i più toccanti del genere.
Da una sceneggiatura scritta dal regista insieme a Castellano e Pipolo, Il federale è un lungo viaggio che una strana coppia di personaggi compie in un paese (troppo) velocemente trasformato. Un contrasto tra due opposti, antieroi per antonomasia, comuni mortali che si spogliano da ogni ideologia per un solo, primordiale, bisogno: sopravvivere. Tognazzi e Wilson sono bravissimi nell'interpretare i protagonisti di una parabola alla scoperta della miseria italica, in cui gli alleati e i nemici si capovolsero repentinamente. Accanto ai due attori, trova spazio l'Italia stessa, abbandonata dal potere e costretta a trovare un modo per regolamentarsi da sé: distrutta da una guerra ormai finita, non si lascia affondare, ma trova la forza di reagire e non abbattersi. Il risultato è una commedia gradevole ma un po' ridondante, ben girata da Luciano Salce ma vittima di qualche momento di stanca. Il finale, però, è tra i più toccanti del genere.