Ti ho sposato per allegria
Durata
100
Formato
Regista
L'improvvisa visita della suocera (Italia Marchesini) mette a dura prova il recente matrimonio tra il benestante Pietro (Giorgio Albertazzi) e la disinibita Giuliana (Monica Vitti). Imprevisti e tragicomiche incomprensioni spingeranno quest'ultima a flirtare con un vicino di casa (Michel Bardinet).
Luciano Salce adatta la commedia teatrale di Natalia Ginzburg (anche sceneggiatrice con il regista, Sandro Continenza e Agenore Incrocci), virando in chiave farsesca il contrasto tra la classe borghese (ottusa, bigotta e metaforizzata dal personaggio della madre snob) e l'incoscienza proletaria (Giuliana, vitale, approssimativa e sognatrice), oltre a diluire le problematiche sociali del testo di partenza. Ciò che emerge è un'insipida e ripetitiva commediola, giocata sulla verve degli interpreti (che funziona relativamente: spigliate Monica Vitti e Maria Grazia Buccella, vincitrice di un Nastro d'argento come attrice non protagonista, nei panni della domestica Vittoria; ingessato e poco incisivo Giorgio Albertazzi) e su derive di stampo onirico-surreale (Giuliana che immagina di maltrattare l'odiosa suocera). Forzato e inconsistente, nonostante le premesse in chiave screwball. Musiche di Piero Piccioni.
Luciano Salce adatta la commedia teatrale di Natalia Ginzburg (anche sceneggiatrice con il regista, Sandro Continenza e Agenore Incrocci), virando in chiave farsesca il contrasto tra la classe borghese (ottusa, bigotta e metaforizzata dal personaggio della madre snob) e l'incoscienza proletaria (Giuliana, vitale, approssimativa e sognatrice), oltre a diluire le problematiche sociali del testo di partenza. Ciò che emerge è un'insipida e ripetitiva commediola, giocata sulla verve degli interpreti (che funziona relativamente: spigliate Monica Vitti e Maria Grazia Buccella, vincitrice di un Nastro d'argento come attrice non protagonista, nei panni della domestica Vittoria; ingessato e poco incisivo Giorgio Albertazzi) e su derive di stampo onirico-surreale (Giuliana che immagina di maltrattare l'odiosa suocera). Forzato e inconsistente, nonostante le premesse in chiave screwball. Musiche di Piero Piccioni.