Vediamoci chiaro
Durata
100
Formato
Regista
Alberto Catuzzi (Johnny Dorelli), uomo di successo che lavora in televisione, resta coinvolto in un brutto incidente automobilistico. Rimasto cieco, richiede e ottiene l'indennizzo dall'assicurazione, nonostante il suo stato fisico non sia permanente…
Da uno spunto che ha del surreale, Vediamoci chiaro è una commedia debole, prevedibile e incapace di suscitare anche il minimo interesse. Lo sviluppo narrativo è più che banale, capace di toccare il fondo in sequenze (s)cult come quella dell'incidente automobilistico. L'approccio ironico, tipico del cinema di Salce, è totalmente appannato dietro un buonismo fastidiosissimo. Il tentativo di ritrarre la solita borghesia marcia, in questo caso quella di natura televisiva, è alquanto piatto e poco ficcante. L'unico che si salva è Dorelli, soprattutto perché nel ruolo del cieco non può vedere questo scempio.
Da uno spunto che ha del surreale, Vediamoci chiaro è una commedia debole, prevedibile e incapace di suscitare anche il minimo interesse. Lo sviluppo narrativo è più che banale, capace di toccare il fondo in sequenze (s)cult come quella dell'incidente automobilistico. L'approccio ironico, tipico del cinema di Salce, è totalmente appannato dietro un buonismo fastidiosissimo. Il tentativo di ritrarre la solita borghesia marcia, in questo caso quella di natura televisiva, è alquanto piatto e poco ficcante. L'unico che si salva è Dorelli, soprattutto perché nel ruolo del cieco non può vedere questo scempio.