Tempi nostri (Zibaldone n. 2)
Durata
134
Formato
Regista
Otto episodi, ispirati ad altrettanti racconti di scrittori italiani, di varia natura e registro, dalle rievocazioni malinconiche ai più concentrati sull'effetto comico. Si alternano Mara tratto da Vasco Pratolini, Il pupo da Alberto Moravia, Scena all'aperto da Ennio Flaiano, Casa d'altri da Silvio D'Arzo, Don Corradino da un soggetto di Giuseppe Marotta e i dialoghi di Eduardo De Filippo, La macchina fotografica di Age & Scarpelli, Il bacio da Achille Campanile, Gli innamorati da Ercole Patti e Scusi, ma… da Anton Germano Rossi.
Grande cast, praticamente una sfilata del miglior parterre da commedia del cinema italiano del dopoguerra. Il film appartiene alla pratica allora nascente e di grande fortuna della raccolta di episodi, già proposto da Blasetti in Altri tempi – Zibaldone n.1 (1952), di cui questo può considerarsi un seguito. A fare da base per ognuna delle storie, i racconti di alcuni dei migliori scrittori italiani del Novecento: da Moravia a Pratolini, da Marotta (con dialoghi di Eduardo De Filippo) a Campanile. Ne esiste una versione più breve (93 min), espunta di tutti gli episodi comici, salvo quello di Totò, di nuovo al fianco della Loren in un siparietto a dire il vero non proprio freschissimo. Il resto dell'operazione oscilla tra alti e bassi. Tra i più riusciti c'è il malinconico Scena all'aperto con Vittorio De Sica e sceneggiato da Flaiano.
Grande cast, praticamente una sfilata del miglior parterre da commedia del cinema italiano del dopoguerra. Il film appartiene alla pratica allora nascente e di grande fortuna della raccolta di episodi, già proposto da Blasetti in Altri tempi – Zibaldone n.1 (1952), di cui questo può considerarsi un seguito. A fare da base per ognuna delle storie, i racconti di alcuni dei migliori scrittori italiani del Novecento: da Moravia a Pratolini, da Marotta (con dialoghi di Eduardo De Filippo) a Campanile. Ne esiste una versione più breve (93 min), espunta di tutti gli episodi comici, salvo quello di Totò, di nuovo al fianco della Loren in un siparietto a dire il vero non proprio freschissimo. Il resto dell'operazione oscilla tra alti e bassi. Tra i più riusciti c'è il malinconico Scena all'aperto con Vittorio De Sica e sceneggiato da Flaiano.