My Fair Lady
My Fair Lady
Premi Principali
Oscar alla miglior regia 1965
Golden Globe alla miglior regia 1965
Durata
170
Formato
Regista
Londra. La fioraia Eliza (Audrey Hepburn), sgrammaticata e dai modi rozzi, è oggetto di una scommessa antropologica gestita dal professor Higgins (Rex Harrison): entro sei mesi, dovrà farne una gran dama d'alta società. Ci riuscirà, innamorandosi, ricambiato, della simpatica fanciulla.
Classico del cinema americano, tratto dal musical del 1956 di Alan Jay Lerner e Frederic Loewe, idealmente ispirato al Pigmalione (1913) di George Bernard Shaw. Cukor firma un'opera scoppiettante, condita di personaggi memorabili e numeri musicali coinvolgenti: la confezione è ammirevole, la presa sul pubblico garantita, tutti gli attori in stato di grazia. Trasformazioni in società, lievemente stucchevoli ma di elevata forma: My Fair Lady è un elegante, raffinatissimo esemplare di musical d'altri tempi. Audrey Hepburn, eccellente negli iconici panni di Eliza Doolittle, viene doppiata nelle parti cantate da Marni Nixon. La sua interpretazione fu snobbata agli Oscar, dove non venne nemmeno candidata: quell'anno a vincere fu la scintillante Julie Andrews, per Mary Poppins (1964). La Andrews, in un curioso gioco di coincidenze, era stata Eliza Doolittle a Broadway: nella versione cinematografica, però, venne sostituita da un'attrice più famosa, perché il produttore Jack Warner non la credeva ancora abbastanza celebre. Nove, in ogni caso, gli Oscar vinti: film, regia, attore protagonista (uno strepitoso Rex Harrison, che riprende il ruolo del professor Higgins già interpretato a teatro), fotografia (Harry Stradling Sr.), scenografie, costumi, sonoro e colonna sonora (André Previn). Nell'edizione italiana, il dialetto cockney della protagonista diventa un improbabile pugliese.
Classico del cinema americano, tratto dal musical del 1956 di Alan Jay Lerner e Frederic Loewe, idealmente ispirato al Pigmalione (1913) di George Bernard Shaw. Cukor firma un'opera scoppiettante, condita di personaggi memorabili e numeri musicali coinvolgenti: la confezione è ammirevole, la presa sul pubblico garantita, tutti gli attori in stato di grazia. Trasformazioni in società, lievemente stucchevoli ma di elevata forma: My Fair Lady è un elegante, raffinatissimo esemplare di musical d'altri tempi. Audrey Hepburn, eccellente negli iconici panni di Eliza Doolittle, viene doppiata nelle parti cantate da Marni Nixon. La sua interpretazione fu snobbata agli Oscar, dove non venne nemmeno candidata: quell'anno a vincere fu la scintillante Julie Andrews, per Mary Poppins (1964). La Andrews, in un curioso gioco di coincidenze, era stata Eliza Doolittle a Broadway: nella versione cinematografica, però, venne sostituita da un'attrice più famosa, perché il produttore Jack Warner non la credeva ancora abbastanza celebre. Nove, in ogni caso, gli Oscar vinti: film, regia, attore protagonista (uno strepitoso Rex Harrison, che riprende il ruolo del professor Higgins già interpretato a teatro), fotografia (Harry Stradling Sr.), scenografie, costumi, sonoro e colonna sonora (André Previn). Nell'edizione italiana, il dialetto cockney della protagonista diventa un improbabile pugliese.