Il diavolo è femmina
Sylvia Scarlett
Durata
95
Formato
Regista
Marsiglia. Sylvia (Katharine Hepburn) si finge uomo per fuggire in Inghilterra insieme al padre (Edmund Gwenn) braccato dalla polizia. Tenteranno di guadagnarsi da vivere facendo i saltimbanchi, e dedicandosi a piccole truffe; a loro si unirà il furfante gentiluomo Jimmy (Cary Grant).
Interessante pellicola di Cukor che sottende riverberi di transgenderismo, seppur datata e a tratti eccessivamente schematica. Un film intelligente e ben dedicato agli scrupoli sulle contaminazioni che la questione del genere ha rappresentato negli ultimi due secoli, oltre che un'opera politica che non ha paura di confrontarsi con ignoranze e pregiudizi. Bravissima la Hepburn ma è notevole anche l'interpretazione del sornione Cary Grant, al primo di quattro film girati insieme alla collega . Fu un disastro al botteghino, e la povera Katharine fu bollata con il marchio di “veleno per il boxoffice”. Ispirato a The Early Life and Adventures of Sylvia Scarlett, romanzo del 1918 di Compton MacKenzie.
Interessante pellicola di Cukor che sottende riverberi di transgenderismo, seppur datata e a tratti eccessivamente schematica. Un film intelligente e ben dedicato agli scrupoli sulle contaminazioni che la questione del genere ha rappresentato negli ultimi due secoli, oltre che un'opera politica che non ha paura di confrontarsi con ignoranze e pregiudizi. Bravissima la Hepburn ma è notevole anche l'interpretazione del sornione Cary Grant, al primo di quattro film girati insieme alla collega . Fu un disastro al botteghino, e la povera Katharine fu bollata con il marchio di “veleno per il boxoffice”. Ispirato a The Early Life and Adventures of Sylvia Scarlett, romanzo del 1918 di Compton MacKenzie.