Mio caro dottor Gräsler
Durata
105
Formato
Regista
Frederica (Miranda Richardson), sorella del dottor Emil Gräsler (Keith Carradine), cui è legata da un affetto morboso, si suicida. L'uomo cerca allora di colmare il vuoto lasciato dalla terribile tragedia andando alla ricerca di una donna con cui intraprendere una relazione. Sabine (Kristin Scott Thomas) sembra perfetta ma, quando gli propone di convolare a nozze, l'uomo si spaventa e scappa. Gräsler pensa quindi di poter riparare ai suoi errori con Katerina (Sarah-Jane Fenton), ma la donna muore. Cede, così, alle lusinghe di una scaltra vedova (Miranda Richardson).
Tratto dal romanzo Il dottor Gräsler medico termale (1917) di Arthur Schnitzler, il sesto lungometraggio di Roberto Faenza ha dalla sua l'eleganza delle scenografie e dei costumi, oltre all'efficacia della fotografia di Giuseppe Rotunno, giustamente premiata con il David di Donatello. La ricostruzione ben immerge nel clima asburgico precedente la Prima guerra mondiale, offrendo scorci accurati e verosimili, ma l'operazione fatica ad andare oltre il semplice ritratto ingessato e calligrafico. Spiattellando molto banalmente il tema del doppio e la sua conseguente lettura psicanalitica, Faenza decide di affidare un doppio ruolo a Miranda Richardson, quello della sorella suicida e quello della furba vedova. Fin troppo evidente quanto la cornice valga più del quadro, in una pellicola priva di pathos e di tormento, adagiata sui rigidi canoni di un melò appassito. Musiche di Ennio Morricone.
Tratto dal romanzo Il dottor Gräsler medico termale (1917) di Arthur Schnitzler, il sesto lungometraggio di Roberto Faenza ha dalla sua l'eleganza delle scenografie e dei costumi, oltre all'efficacia della fotografia di Giuseppe Rotunno, giustamente premiata con il David di Donatello. La ricostruzione ben immerge nel clima asburgico precedente la Prima guerra mondiale, offrendo scorci accurati e verosimili, ma l'operazione fatica ad andare oltre il semplice ritratto ingessato e calligrafico. Spiattellando molto banalmente il tema del doppio e la sua conseguente lettura psicanalitica, Faenza decide di affidare un doppio ruolo a Miranda Richardson, quello della sorella suicida e quello della furba vedova. Fin troppo evidente quanto la cornice valga più del quadro, in una pellicola priva di pathos e di tormento, adagiata sui rigidi canoni di un melò appassito. Musiche di Ennio Morricone.