Philadelphia
Philadelphia
Premi Principali
Golden Globe al miglior attore in un film drammatico 1994
Oscar al miglior attore protagonista 1994
Orso d’Argento per il miglior attore al Festival di Berlino 1994
Durata
125
Formato
Regista
Con un'ammirevole assenza di fronzoli, Jonathan Demme raccoglie una storia di sentitissimo impegno civile e la tramuta in un'arringa elegante e avvincente, contro il pregiudizio e la bieca ipocrisia delle istituzioni: un'opera sul dissolversi e la vanità dei preconcetti, in cui la parola è al servizio della cristallina moralità ideologica delle immagini e diventa perfino strumento di controllo e di un potere sano e non coercitivo, oltre che mezzo persuasivo guidato dalla rettezza delle intenzioni. Rispetto ai suoi standard, Demme concede molto di più all'impostazione classica del consueto film hollywoodiano con redenzione e buoni sentimenti (l'avvocato di colore che scioglie le sue diffidenze verso i gay), ma senza scadere nella melassa: più che un film retorico è un film sulla retorica, sulle sue armi e i suoi benefici, con dalla sua una tale limpidezza che l'ambiguità a ogni costo non sembra servirgli né appartenergli. Memorabile la scena in cui Hanks ascolta l'aria La mamma morta cantata da Maria Callas, tratta dall'Andrea Chénier (1896) di Umberto Giordano, unica lacerazione espressiva in un tessuto di inquadrature compostissime. Premi Oscar a Hanks e a Springsteen per la canzone Streets of Philadelphia.