
Amici miei – Come tutto ebbe inizio
Durata
108
Formato
Regista
Nella Firenze del Quattrocento, mentre imperversa la peste, cinque amici (Christian De Sica, Giorgio Panariello, Paolo Hendel, Michele Placido e Massimo Ghini) si divertono a farsi beffe dei concittadini.
Operazione disgustosa, sia per il tentativo di sfruttare il marchio della gloriosa trilogia diretta da Mario Monicelli (i primi due atti, del 1975 e del 1982) e Nanni Loy (il terzo atto, del 1985), sia per l'assurda ambizione di rifarsi alla tradizionale Novella del grasso legnaiuolo. Dello spirito irriverente e crepuscolare che permeava le avventure del Mascetti e compagni non resta nulla: tutto è virato al trivialismo più becero e superficiale e la presenza di comprimari come Massimo Ceccherini la dice lunga in questo senso. Fortunatamente ignorato dal pubblico e attaccato da più fronti (compreso lo stesso Monicelli), è stato un flop clamoroso. Fa comunque male al cuore vedere De Sica che tenta di riprodurre la “Supercazzola” di Tognazzi e dispiace che un comico “anarchico” come Paolo Hendel si sia prestato a questo indegno progetto.
Operazione disgustosa, sia per il tentativo di sfruttare il marchio della gloriosa trilogia diretta da Mario Monicelli (i primi due atti, del 1975 e del 1982) e Nanni Loy (il terzo atto, del 1985), sia per l'assurda ambizione di rifarsi alla tradizionale Novella del grasso legnaiuolo. Dello spirito irriverente e crepuscolare che permeava le avventure del Mascetti e compagni non resta nulla: tutto è virato al trivialismo più becero e superficiale e la presenza di comprimari come Massimo Ceccherini la dice lunga in questo senso. Fortunatamente ignorato dal pubblico e attaccato da più fronti (compreso lo stesso Monicelli), è stato un flop clamoroso. Fa comunque male al cuore vedere De Sica che tenta di riprodurre la “Supercazzola” di Tognazzi e dispiace che un comico “anarchico” come Paolo Hendel si sia prestato a questo indegno progetto.