Natale sul Nilo
Durata
110
Formato
Regista
Il vedovo Enrico Ombroni (Massimo Boldi) porta la figlia quindicenne (Lucrezia Piaggio), che sogna di diventare una valletta televisiva, in vacanza in Egitto. Nel frattempo l'avvocato Ciulla (Christian De Sica) tenta di riconquistare la moglie (Mabel Lozano), stufa dei suoi continui tradimenti, inseguendola sotto le piramidi.
Ennesimo canovaccio ritrito e abusato, confezionato ad hoc per il pubblico lobotomizzato di Natale: come sempre De Sica fa il donnaiolo e Boldi lo sfortunato vedovo e padre premuroso di un'adolescente inquieta. Le situazioni si ripetono sempre identiche (Boldi e De Sica nella doccia, tradimenti scoperti, peti e altre amenità), come in una catena di montaggio e quando il ritmo latita (cioè sempre) si tenta di risollevarlo spingendo sul pedale della trivialità. Al duo comico i Fichi d'India (Bruno Arena e Max Cavallari) è affidata una linea narrativa secondaria che satirizza la leggenda delle maledizioni egiziane. Imbarazzante la scelta “parlante” dei cognomi dei personaggi, tra cui il pregevole Saltalaquaglia, interpretato da un insostenibile Biagio Izzo. Comparsata di Maria De Filippi nel ruolo di se stessa.
Ennesimo canovaccio ritrito e abusato, confezionato ad hoc per il pubblico lobotomizzato di Natale: come sempre De Sica fa il donnaiolo e Boldi lo sfortunato vedovo e padre premuroso di un'adolescente inquieta. Le situazioni si ripetono sempre identiche (Boldi e De Sica nella doccia, tradimenti scoperti, peti e altre amenità), come in una catena di montaggio e quando il ritmo latita (cioè sempre) si tenta di risollevarlo spingendo sul pedale della trivialità. Al duo comico i Fichi d'India (Bruno Arena e Max Cavallari) è affidata una linea narrativa secondaria che satirizza la leggenda delle maledizioni egiziane. Imbarazzante la scelta “parlante” dei cognomi dei personaggi, tra cui il pregevole Saltalaquaglia, interpretato da un insostenibile Biagio Izzo. Comparsata di Maria De Filippi nel ruolo di se stessa.