Family Romance, LLC

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Anno

Paese

Usa

Generi

Durata

89

Formato

Regista



La Family Romance è un'agenzia con sede a Tokyo che fornisce esseri umani che si sostituiscono a quelli veri. Per fare un esempio calcistico, è come se un titolare chiedesse il cambio e mandasse in cambio un sostituto, ma solo per fare cose noiose. 

A partire da uno spunto offerto dalla realtà e “più vero della finzione”, in linea con gli spunti titanici di cui il suo cinema si è spesso fatto carico, Werner Herzog si è recato in Giappone per girare un piccolo film realizzato con l’iPhone, ispirato da un articolo del New Yorker che il cineasta tedesco aveva avuto modo di leggere. Tale spunto si riversa in una storia racconta in maniera agile e leggera, sfruttando appieno le possibilità narrative e semantiche del digitale, con un apparente tono delicato e poetico che però nasconde più di una ricaduta acida e dolente. Degli umori connessi, manco a dirlo, a temi come la scissione e la negazione della propria d’identità, l’anestetizzazione di emotività e ruoli sociali, l’incomunicabilità serpeggiante che abita anche i rapporti sentimentali. Il protagonista Ishii Yuichi, proprietario e detentore di un’attività che offre servizi di “simulazione biografica”, è una figura totalmente e deliberatamente herzoghiana, smussata però dalla vena sommessa e afasica con cui la cultura giapponese, specie a occhi occidentali estrani al Sol Levante, è solita leggere e tentare di risolvere certi nodi emotivi non semplici da districare e sbrogliare. L’incontro iniziale tra una ragazzina di dodici anni e il padre che non ha mai conosciuto, interpretato dallo stesso Ishii, setta già il cuore del discorso da una straniante prospettive cerebrale (un evidente ossimoro, ma decisamente legittimato dall’approccio generale dello sguardo di Herzog), mentre il film nella sua totalità, pur con una narrazione di fondo esile e tanti momenti che sanno di mero riempitivo, riesce a inoltrarsi in maniera al contempo carezzevole e agghiacciante nelle zone d’ombra che separano la vita simulata da quella concretamente esperita o, per semplificare (ma solo sulla carta) la realtà dalla finzione, senza dimenticare il fenomeno giapponese del rifiuto della socialità noto con la definizione di hikimomori. Presentato in anteprima Italiana al Biografilm Festival 2019 e uscito alla fine del 2020 sulla piattaforma di streaming di I Wonder Pictures, IWonderFULL.


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