La vera storia di Jess il bandito
The True Story of Jesse James
Durata
92
Formato
Regista
Il criminale Jesse James (Robert Wagner), a capo di una banda che comprende anche il fratello Frank (Jeffrey Hunter), terrorizza il West con rapine a banche e treni. Lo inseguono inutilmente gli sceriffi, l'esercito e l'agenzia investigativa Remington. Dopo l'ultimo, fallimentare colpo sarà invece il compagno Robert Ford (Carl Thayler) a tradirlo.
Quando Nicholas Ray si accosta alla storia del bandito più famoso del West, esistono già numerosi film a lui dedicati, tra cui il più celebre è senz'altro Jess il bandito di Henry King (1939) con Tyrone Power e Henry Fonda. Il film di Ray riadatta quella stessa sceneggiatura, scritta da Nunnally Johnson, in un remake che pone l'accento sull'impetuosità giovanile dei suoi protagonisti e sul loro destino di miti popolari idolatrati dalle masse. A differenza di altri eroi di Ray come il Jim Stark di Gioventù bruciata (1955), l'impulsivo e spietato Jesse e il più maturo e disilluso Frank sono tuttavia “ribelli con una causa”: ovvero, lottano contro il nemico nordista e per proteggere i propri familiari, seppur non vengano taciuti i lati più oscuri o venali delle loro imprese. Il film frammenta la narrazione in flashback e si arricchisce di momenti spettacolari talvolta violenti (era ancora raro, negli anni Cinquanta, vedere il sangue nelle scene di morte). Più che un western, è un racconto di formazione dai risvolti tragici. Si dice che, se non fosse morto in un incidente stradale nel 1955, sarebbe stato James Dean a interpretare il protagonista; per lo stesso ruolo, pare, si fece persino il nome di Elvis Presley. Il vero mistero, comunque, è la scelta incomprensibile dei distributori italiani, che si sono ostinati per anni a ribattezzare “Jesse” con il nome “Jess”.
Quando Nicholas Ray si accosta alla storia del bandito più famoso del West, esistono già numerosi film a lui dedicati, tra cui il più celebre è senz'altro Jess il bandito di Henry King (1939) con Tyrone Power e Henry Fonda. Il film di Ray riadatta quella stessa sceneggiatura, scritta da Nunnally Johnson, in un remake che pone l'accento sull'impetuosità giovanile dei suoi protagonisti e sul loro destino di miti popolari idolatrati dalle masse. A differenza di altri eroi di Ray come il Jim Stark di Gioventù bruciata (1955), l'impulsivo e spietato Jesse e il più maturo e disilluso Frank sono tuttavia “ribelli con una causa”: ovvero, lottano contro il nemico nordista e per proteggere i propri familiari, seppur non vengano taciuti i lati più oscuri o venali delle loro imprese. Il film frammenta la narrazione in flashback e si arricchisce di momenti spettacolari talvolta violenti (era ancora raro, negli anni Cinquanta, vedere il sangue nelle scene di morte). Più che un western, è un racconto di formazione dai risvolti tragici. Si dice che, se non fosse morto in un incidente stradale nel 1955, sarebbe stato James Dean a interpretare il protagonista; per lo stesso ruolo, pare, si fece persino il nome di Elvis Presley. Il vero mistero, comunque, è la scelta incomprensibile dei distributori italiani, che si sono ostinati per anni a ribattezzare “Jesse” con il nome “Jess”.