Don Pietro (Adolfo Celi) sta per partire per il Kenya dal porto di Napoli, ma gli viene rubata la valigia. Dopo aver scoperto che dietro al furto ci sono alcuni bambini abbandonati a loro stessi, decide di lasciar perdere le proprie aspirazioni missionarie per fondare a Napoli la “città dei ragazzi", un rifugio destinato ai più piccoli. Superata una iniziale diffidenza, i giovani, a poco a poco, si affezionano al prete.

Primo lungometraggio di Luigi Comencini, Proibito rubare racchiude alcuni degli elementi tipici del movimento cinematografico neorealista che si stava affermando proprio in quegli anni, declinandoli però attraverso una visione più ingenua e infantile. L'attenzione del regista si focalizza da subito sull'infanzia, che sarà uno dei temi ricorrenti nei suoi lavori, mostrando la miseria e le difficoltà affrontate ogni giorno da un gruppo di ragazzini abbandonati a loro stessi. La macchina da presa attraversa una Napoli poco pittoresca e realistica, mostrando come le famiglie erano costrette a vivere in condizioni di povertà e di degrado: ma i movimenti di macchina sono quelli di uno spirito curioso, lasciando percepire un sincero interesse per le sorti dei bambini abbandonati e non un intento di denuncia fine a se stesso. Pur tra la leggerezza e una serie di ingenuità evidenti, riesce a trattare un tema difficile mantenendo un discreto equilibrio tra dramma e commedia.
Lascia un tuo commento

Dello stesso regista

Potrebbero interessarti anche

Corsi

Sei un appassionato di cinema?
Non perderti i nostri corsi lorem ipsum dolor


Sei un’azienda, un museo o una scuola?
Abbiamo studiato per te lorem ipsum dolor

Con il tuo account puoi:

Votare i tuoi film preferiti

Commentare i film

Proporre una recensione

Acquistare i nostri corsi

Guardare i webinar gratuiti

Personalizzare la tua navigazione

Filtri - Cerca un Film

Attori
Registi
Genere
Paese
Anno
Cancella
Applica