La stella che non c'è
Durata
103
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Regista
Quando l'azienda per cui lavora viene venduta ai cinesi, l'ingegnere Vincenzo Buonavolontà (Sergio Castellitto) cerca di impedire che l'altoforno venga spostato perché vuole segnalare un malfunzionamento. Prima causa il licenziamento di Liu Hua (Tai Ling), l'interprete della ditta acquirente, poi decide di andare di persona in Cina con la centralina elettrica da applicare al macchinario. La sua unica possibilità per oltrepassare le barriere linguistiche e culturali sarà però proprio l'aiuto di Liu, anche se non è detto che possa bastare per riuscire nella sua impresa.
Amelio parte dal romanzo di Ermanno Rea La dismissione per dare vita a un film molto particolare all'interno del suo percorso: il viaggio senza formazione di un professionista catapultato in una terra di proletariato “alieno” e di industria quasi inumana. All'efficacia di mostrare lo smarrimento di chi si ritrova lontano da ciò che gli è familiare e affine (come già dimostrato in Lamerica), si unisce una “poetica degli oggetti” (e macchinari) molto convincente. Meno riuscita, invece, la parentesi quasi sentimentale con Liu (l'esordiente Tai Ling è comunque brava) e il figlioletto di quest'ultima (Wang Lin). In ultima analisi, poi, l'attualità del “pericolo cinese” rispetto all'economia italiana rischia paradossalmente di rendere meno “universale” la metafora umana di Buonavolontà. Il titolo si riferisce alla bandiera cinese con le stelle che simboleggiano dei valori che rappresentano e dove, secondo Vincenzo, ne manca una fondamentale.