Il chirurgo plastico Philip Ritter (Paul Henreid) si innamora della bella pianista Alice (Lizabeth Scott) che lo ricambia ma è già fidanzata. Si consola allora con l'ex galeotta Lily Conover (Mary Mackenzie), dal volto sfigurato, che opera in modo da farla assomigliare all'amata.

Thriller identitario che precorre il capolavoro hitchcockiano La donna che visse due volte (1958), Volto rubato attinge anche dalla mitologia frankensteiniana dello scienziato megalomane che pretende di riscrivere la vita a propria immagine e somiglianza. L'intenzione è buona, ma la realizzazione un po' raffazzonata e la morale spicciola (non è l'aspetto che conta, ma il cuore): si lascia apprezzare comunque la doppia performance di Lizabeth Scott che dà vita sia alla dolce Alice che alla scatenata Lily e, piuttosto intensa è l'interpretazione di Henreid nei panni di un uomo disperato per amore. Inizia a emergere il gusto gotico di Fisher, che preme l'acceleratore soprattutto in un finale piacevolmente noir.
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