I giorni del '36
Meres tou '36
1972
Paese
Grecia
Generi
Drammatico, Storico
Durata
105 min.
Formato
Colore
Regista
Theodoros Angelopoulos
Attori
Vangelis Kazan
Kostas Pavlou
Thanos Grammenos
Giorgos Kyritsis
Giannis Kandilas
Petros Zarkadis
Christoforos Nezer
Toula Stathopoulou
Christos Kalavrouzos
Vasilis Tsaglos
Nei giorni immediatamente precedenti alla presa del potere da parte di Metaxas come dittatore della Grecia, Sofianos (Kostas Pavlou) viene imprigionato per aver ucciso un esponente del Sindacato. Durante la visita di un politico conservatore in prigione (Giannis Kandilas), Sofianos prende quest'ultimo in ostaggio. Stretto tra i due fuochi dei conservatori e dei democratici, il direttore del carcere (Christoforos Nezer) è in stallo sul da farsi: come risolvere la situazione? Secondo lungometraggio del regista ellenico e il primo di una ideale trilogia sulla Grecia, a cui seguiranno La recita (1975) e I cacciatori (1977), il film mostra fin da subito alcune delle caratteristiche del cinema di Angelopoulos (campi medi e lunghi, lunghe inquadrature, arditi movimenti di macchina) e, in particolare, fa qui il suo esordio la celebre panoramica a 360° affinata nei lavori successivi. La penuria di spiegazioni circa le relazioni tra i personaggi e il contesto in cui agiscono lascia allo spettatore il compito di rimettere insieme i pezzi, i quali, grazie anche all'introduzione di un simbolismo particolarmente marcato, acquistano un valore di significato rilevante. Nel pieno della dittatura dei colonnelli, l'indagine critica del regista greco, circa la storia tormentata del suo paese, passa dunque attraverso l'allusione e la metafora, nel tentativo di far affiorare storture, colpe e responsabilità del popolo greco come dei suoi dittatori. Seppur pregevole formalmente e ricco di contenuti importanti, il film paga una certa verbosità, tanto che, a tratti, fatica a dispiegare tutta la sua potenza critica, forse anche a causa di un impianto simbolico non ancora perfezionato. Memorabile, in ogni caso, la sequenza del grammofono nel cortile del carcere. Premio FIPRESCI al Festival di Berlino.
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