La serpe di Zanzibar
West of Zanzibar
1928
Paese
Usa
Generi
Drammatico, Sentimentale
Durata
65 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Tod Browning
Attori
Lon Chaney
Lionel Barrymore
Mary Nolan
Warner Baxter
Il prestigiatore Phroso (Lon Chaney) rimane paralizzato dopo una violenta lite con il collega e rivale amoroso Crane (Lionel Barrymore). Diciotto anni dopo si trovano entrambi in Africa dove Phroso, che ha giurato vendetta, viene rispettato come uno stregone dalla tribù locale, mentre Crane traffica avorio. L'arrivo di Maizie (Mary Nolan), figlia di Phroso (che lui pensa essere di Crane) sconvolgerà ulteriormente gli equilibri. La serpe di Zanzibar è uno scuro melodramma che vede la consolidazione delle ossessioni tematiche di Browning: la vendetta, la deformità e l'attrazione edipica di un uomo maturo verso una giovane che potrebbe essere, e in questo caso beffardamente è, sua figlia. Anche il ruolo dell'illusionismo, fortemente presente nell'opera del regista, è qui rivisitato: non più, o non esclusivamente, trucco con lo scopo di arricchire, ma, nel finale, unica via d'uscita per la salvezza della figlia. Con quest'opera Browning utilizza per la prima volta lo spazio in modo consapevole, ricostruendo una Zanzibar quasi insopportabilmente sordida, sia dal punto di vista urbano che da quello naturalistico: la cupezza e la viscidità degli ambienti rappresentati, bui e infidi, non offre salvezza ai personaggi, che si ritrovano intrappolati senza possibilità di fuga. Soffocante e angoscioso, La serpe di Zanzibar funziona anche grazie alle interpretazioni di un cast in ottima forma. In un episodio poi tagliato in fase di montaggio, Phroso paralizzato si esibiva come human duck, anticipando il tragico personaggio di Freaks (1932).
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