Lo specchio della vita
Imitation of Life
1959
Paese
Usa
Generi
Drammatico, Sentimentale
Durata
125 min.
Formato
Colore
Regista
Douglas Sirk
Attori
Lana Turner
Juanita Moore
John Gavin
Sandra Dee
Susan Kohner
Robert Alda
Vedova desiderosa di sentirsi realizzata e madre della piccola Susie (Sandra Dee), Lora (Lana Turner) antepone la carriera alla famiglia e ai sentimenti. Vivrà da vicino il dolore provato dalla propria governante di colore Annie (Juanita Moore), costretta a subire il rancore della figlia meticcia Sarah Jane (Susan Kohner), incapace di accettare l'origine della madre.

Al suo ultimo lungometraggio, prima di ritirarsi dalle scene per stabilirsi in Svizzera, dove rimarrà fino alla fine dei propri gironi, Douglas Sirk (1897-1987) realizza una delle sue opere più ambiziose, quella che va più in profondità nel mettere in scena le contraddizioni e gli ottusi pregiudizi di una società (americana) che spinge all'odio e alla menzogna. Melodramma definitivo divenuto una pellicola di culto in seguito alla rivalutazione del regista tedesco condotta negli anni '70, Lo specchio della vita carica di denso significato metaforico la fragilità della donna, il complesso rapporto madre-figlia, lo scontro derivante dal pregiudizio, i sogni infranti, la condanna alla sofferenza. Ma a colpire è la potenza con cui Sirk si addentra nelle piaghe della discriminazione razziale, attraverso il rapporto conflittuale tra Annie e Sarah Jane, di rara forza emotiva, che si specchia nella parabola esistenziale di Lora e Susie. Uno sferzante ritratto della società dell'epoca che non risparmia nemmeno uno sguardo critico sul luccicante mondo dello spettacolo, popolato da viscidi individui. In un cast di alto livello, spicca la straordinaria Juanita Moore (nominata all'Oscar così come Susan Kohner), cuore pulsante del film. Puntuale nella scrittura dei personaggi, nonostante qualche forzatura nel voler esasperare le conseguenze di ogni gesto o istintiva reazione. Bellissima sequenza finale, in cui è impossibile non commuoversi. Incomprensioni, odio e amore: non manca nulla. Fotografia di Russell Metty. Sceneggiatura di Eleanor Griffin e Allan Scott, tratta dall'omonimo romanzo di Fannie Hurst, già portato sullo schermo da John M. Stahl nel 1934 con il medesimo titolo.
Maximal Interjector
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