Anni difficili
Durata
113
Formato
Regista
Modica, 1935. L'impiegatucolo comunale Aldo Piscitello (Umberto Spadaro) viene costretto a iscriversi controvoglia al partito fascista. Da quel momento, le disavventure della sua famiglia seguiranno di pari passo quelle della nazione, un'Italia sconvolta dalla dittatura prima e dalla Seconda guerra mondiale poi.
Tratto da una novella di Vitaliano Brancati, Anni difficili è una delle più mature, coraggiose e riuscite pellicole di Luigi Zampa. Il regista individua con decisione i motivi della disfatta morale di un paese, scagliandosi contro il trasformismo misero e vigliacco delle persone comuni. Il messaggio è chiaro: siamo tutti colpevoli, dal Podestà (Enzo Biliotti) capace di sostituire con nonchalance la casacca nera alla divisa degli americani, agli antifascisti della domenica nascosti inermi per tutto il conflitto in un retrobottega di provincia. Una presa di posizione forte, che scatenò polemiche da tutti gli schieramenti politici e che purtroppo, alla lunga, porta verso qualche eccesso retorico di troppo. In ogni caso, un film coraggioso e sentito, anche se il finale smorza in parte una trama precisa e ficcante (continuamente riaccesa, comunque, dalla grande interpretazione di Umberto Spadaro, le cui espressioni attonite restano con lo spettatore a lungo). Ave Ninchi è Rosina, Delia Scala è Elena, Massimo Girotti è Giovanni. Scritto dal regista con Sergio Amidei, Franco Evangelisti, Enrico Fulchignoni e Arthur Miller (per la versione inglese). La collaborazione tra Zampa e Brancati continuerà con altri due capitoli, Anni facili (1953) e L'arte di arrangiarsi (1954).
Tratto da una novella di Vitaliano Brancati, Anni difficili è una delle più mature, coraggiose e riuscite pellicole di Luigi Zampa. Il regista individua con decisione i motivi della disfatta morale di un paese, scagliandosi contro il trasformismo misero e vigliacco delle persone comuni. Il messaggio è chiaro: siamo tutti colpevoli, dal Podestà (Enzo Biliotti) capace di sostituire con nonchalance la casacca nera alla divisa degli americani, agli antifascisti della domenica nascosti inermi per tutto il conflitto in un retrobottega di provincia. Una presa di posizione forte, che scatenò polemiche da tutti gli schieramenti politici e che purtroppo, alla lunga, porta verso qualche eccesso retorico di troppo. In ogni caso, un film coraggioso e sentito, anche se il finale smorza in parte una trama precisa e ficcante (continuamente riaccesa, comunque, dalla grande interpretazione di Umberto Spadaro, le cui espressioni attonite restano con lo spettatore a lungo). Ave Ninchi è Rosina, Delia Scala è Elena, Massimo Girotti è Giovanni. Scritto dal regista con Sergio Amidei, Franco Evangelisti, Enrico Fulchignoni e Arthur Miller (per la versione inglese). La collaborazione tra Zampa e Brancati continuerà con altri due capitoli, Anni facili (1953) e L'arte di arrangiarsi (1954).