Letti selvaggi
Durata
106
Formato
Regista
Film a episodi. Ne L'arabo una donna (Sylvia Crystel) seduce un uomo (Orazio Orlando) per incastrarlo; in Una mamma una prostituta (Monica Vitti) si finge la madre di un alunno; ne La vedova un fotografo (Michele Placido) conquista una vedova (Ursula Andress); in Un pomeriggio noiosetto un siciliano mette alla prova la compagna (Laura Antonelli); ne La moglie giovane un marito (Enrico Beruschi) assilla la moglie (Sylvia Kristel); in Attenzione a quei due due ladri rubano una collana; ne La passante una donna si spoglia in mezzo al traffico e causa incidenti d'accordo con un carrozziere; ne La donna d'affari una manager (Laura Antonelli) affascina un musicista incontrato per strada.
Tentativo di Luigi Zampa di riportare in auge la commedia a episodi tanto sfruttata nel cinema popolare made in Italy degli anni '60. Pur partendo da un buon cast, tra cui spiccano l'esuberante Monica Vitti e la splendida Ursula Andress, e da un soggetto che vede coinvolto Tonino Guerra, il film non funziona: buona parte degli episodi sono mossi da uno spirito goliardico e volgare, specchio di una comicità non più allusiva ma sfacciatamente esplicita (soprattutto quando il tema dominante è il sesso). Due capitoli, però, meritano la visione: La madre, in cui la prostituta Monica Vitti, spacciandosi per la madre di un ragazzo, si diverte in un simpatico botta e risposta con Roberto Benigni nel ruolo di un preside assoggettato al potere, e La vedova, dove l'algida Ursula Andress cede alle lusinghe di un fotografo, interpretato da un Michele Placido in forma. Tutto il resto è trascurabile.
Tentativo di Luigi Zampa di riportare in auge la commedia a episodi tanto sfruttata nel cinema popolare made in Italy degli anni '60. Pur partendo da un buon cast, tra cui spiccano l'esuberante Monica Vitti e la splendida Ursula Andress, e da un soggetto che vede coinvolto Tonino Guerra, il film non funziona: buona parte degli episodi sono mossi da uno spirito goliardico e volgare, specchio di una comicità non più allusiva ma sfacciatamente esplicita (soprattutto quando il tema dominante è il sesso). Due capitoli, però, meritano la visione: La madre, in cui la prostituta Monica Vitti, spacciandosi per la madre di un ragazzo, si diverte in un simpatico botta e risposta con Roberto Benigni nel ruolo di un preside assoggettato al potere, e La vedova, dove l'algida Ursula Andress cede alle lusinghe di un fotografo, interpretato da un Michele Placido in forma. Tutto il resto è trascurabile.