L'onorevole Angelina
Premi Principali
Coppa Volpi per la miglior attrice alla Mostra del Cinema di Venezia 1947
Durata
90
Formato
Regista
In una povera borgata romana vive Angelina (Anna Magnani), coraggiosa donna di casa che decide di affrontare il mercato nero, conquistando per sé e per gli altri la distribuzione della pasta e la fornitura d'acqua. Ormai paladina del vicinato, verrà eletta rappresentate dalle altre donne del quartiere e spinta a diventare onorevole della Camera dei Deputati.
Da un soggetto firmato da Piero Tellini, Suso Cecchi D'Amico e dallo stesso regista Luigi Zampa, un dramma tutto romano, che vede come protagonista assoluta una Anna Magnani in forma smagliante (vinse infatti la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile alla Mostra del Cinema di Venezia). L'attrice è perfetta nei panni della combattiva Angelina, capace di far scoppiare le "baccagliate" (furori tipicamente proletari, fulcro stesso di un film fondamentalmente arrabbiato) con un solo gesto della mano. Il risultato, però, è quasi completamente pervaso da populismo, spicciola retorica e tanto, forse troppo, qualunquismo: mostrare le masse in rivolta nell'Italia del dopoguerra è una scelta troppo semplice per colpire il pubblico. Meglio affidarsi a una critica più profonda, così come avvenne per il film successivo di Zampa, Anni difficili (1948). Ave Ninchi è Carmela, Franco Zeffirelli è Filippo; musiche di Enzo Masetti.
Da un soggetto firmato da Piero Tellini, Suso Cecchi D'Amico e dallo stesso regista Luigi Zampa, un dramma tutto romano, che vede come protagonista assoluta una Anna Magnani in forma smagliante (vinse infatti la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile alla Mostra del Cinema di Venezia). L'attrice è perfetta nei panni della combattiva Angelina, capace di far scoppiare le "baccagliate" (furori tipicamente proletari, fulcro stesso di un film fondamentalmente arrabbiato) con un solo gesto della mano. Il risultato, però, è quasi completamente pervaso da populismo, spicciola retorica e tanto, forse troppo, qualunquismo: mostrare le masse in rivolta nell'Italia del dopoguerra è una scelta troppo semplice per colpire il pubblico. Meglio affidarsi a una critica più profonda, così come avvenne per il film successivo di Zampa, Anni difficili (1948). Ave Ninchi è Carmela, Franco Zeffirelli è Filippo; musiche di Enzo Masetti.