Ci sono dei giorni...e delle lune
Il y a des jours...et des lunes
Durata
117
Formato
Regista
In una notte di luna piena, tredici personaggi subiscono l'influenza del plenilunio che secondo le più antiche tradizioni popolari scatenerebbe strani comportamenti e disturbi sulla psiche umana.
Forte di una sceneggiatura non omogenea ma spesso affascinante, Claude Lelouch sforna il suo film più corale e istintivo: le voci dei tredici personaggi si intrecciano con ritmo impeccabile sull'unico filo rosso a fare da pilastro portante, vale a dire quello della suggestione lunare. Lo scaramantico regista, che al numero 13 ha anche dedicato il nome della sua casa di produzione Les Films 13, si concentra, come all'inizio della sua carriera, più sui volti che sulla trama, sui primi piani piuttosto che sui movimenti, alla ricerca della perfetta inquadratura: una tensione lodevole, ma non sempre giustificata o compiuta. Se anche al di fuori degli influssi lunari l'uomo è solito prendere decisioni avventate e irrazionali, come le coppie che decidono di sposarsi dopo il primo fugace ma fortunato incontro, la luna piena è una scusa per indagare fino in fondo il senso contraddittorio dell'animo umano, che si riflette anche nell'arco narrativo dell'opera, anomalo ed episodico, diseguale e a fasi alterne, suddiviso in segmenti spesso scollegati e autoconclusivi. Non senza un pizzico di ironia e di surrealismo, Lelouch racconta le personalità e le relazioni come fossero maree: moti tragici solitari, che si ritroveranno nel finale teatrale di stampo collettivo.
Forte di una sceneggiatura non omogenea ma spesso affascinante, Claude Lelouch sforna il suo film più corale e istintivo: le voci dei tredici personaggi si intrecciano con ritmo impeccabile sull'unico filo rosso a fare da pilastro portante, vale a dire quello della suggestione lunare. Lo scaramantico regista, che al numero 13 ha anche dedicato il nome della sua casa di produzione Les Films 13, si concentra, come all'inizio della sua carriera, più sui volti che sulla trama, sui primi piani piuttosto che sui movimenti, alla ricerca della perfetta inquadratura: una tensione lodevole, ma non sempre giustificata o compiuta. Se anche al di fuori degli influssi lunari l'uomo è solito prendere decisioni avventate e irrazionali, come le coppie che decidono di sposarsi dopo il primo fugace ma fortunato incontro, la luna piena è una scusa per indagare fino in fondo il senso contraddittorio dell'animo umano, che si riflette anche nell'arco narrativo dell'opera, anomalo ed episodico, diseguale e a fasi alterne, suddiviso in segmenti spesso scollegati e autoconclusivi. Non senza un pizzico di ironia e di surrealismo, Lelouch racconta le personalità e le relazioni come fossero maree: moti tragici solitari, che si ritroveranno nel finale teatrale di stampo collettivo.