Voyou

Il malvivente Simon Duroc detto "Lo Svizzero" (Jean-Louis Trintignant) organizza il rapimento del figlio di un impiegato, chiedendo il riscatto milionario direttamente alla banca per cui lavora. Naturalmente, non tutto andrà secondo i piani.

Dopo Aldo Ventura, un'altra simpatica canaglia si affaccia sul cinema di Claude Lelouch: ed è ancora Jean-Louis Trintignant, protagonista indimenticato di Un uomo, una donna (1966), che anche in Voyou non ci si dimentica di ribadire attraverso divertite citazioni. Primo poliziesco del regista francese, non sfugge alle atipicità che sconvolgono il genere e che lo alleggeriscono dalla violenza, dalla morte e infine dalla realtà. Con un ribaltamento temporale e narrativo, che diverrà cifra stilistica di Lelouch, La canaglia, più che un intricato puzzle da ricostruire, rimane una straniante avventura cinematografica, catalizzata dall'altrettanto eccentrico protagonista, sopra le righe e raramente autoironico, come evidentemente richiesto dalla sceneggiatura. Vincitore di un David di Donatello, Lelouch inserisce anche un film nel film, un musical gangster, spezzando definitivamente ogni collegamento con il genere polar in voga in quegli anni. Non privo di colpi di scena, ma inconsistente e un po' grossolano. Musiche di Francis Lai.