In un mondo dove la guerra nucleare sembra imminente, il ricco imprenditore Michel Perrin (Michel Piccoli) comincia a scomparire improvvisamente insieme alla giovane attrice Sarah Gaucher (Evelyne Bouix), senza ricordare nulla. Dopo la terza sparizione, i due avranno un messaggio da lanciare al mondo.

In una mise en abyme di generi (fantascienza, spionaggio, commedia sentimentale) e sogni pacifisti e antiatomici (o meglio, incubi in cui il sole non sorge più e la terra viene destinata a una nuova era glaciale), Claude Lelouch immerge se stesso anche nel profilmico, presentando in prima persona Viva la vita all'inizio della pellicola e dichiarando l'omertà per non rovinare la sorpresa agli spettatori. La promessa è mantenuta, ma consolatoria di un finale fin troppo architettato: lo spiazzamento ricercato nella fantascienza è disatteso, si sperimenta poco e si seguono binari e convenzioni ampiamente consolidati. In fondo, non rimane praticamente nulla da ricordare, fatta eccezion per la canzone di Didier Barbelivien, Viva la vie. Cameo di un giovanissimo Denis Lavant.
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