Gilles (Cyprien Fouquet) e Christine (Virginie Ledoyen), tutt'e due figli di divorziati, rubano dei dischi in un supermercato: lei viene arrestata e il padre la schiaffa in un istituto dal quale però riesce a fuggire, avviandosi con Gilles lontano dall'ospedale psichiatrico, verso un'irrealizzabile futuro intasato di sogni ma dai contorni irrimediabilmente sfuggenti.

Versione estesa di un film televisivo della durata di un'ora (La Page blanche) tratto dalla serie Tous les garçons et les filles de leur âge, L'eau froide è un film generazionale cui non mancano fascino e struggimento, malinconia e romanticismo rivoluzionario. Il sessantotto è passato da nemmeno un lustro (siamo alla fine del 1972) e le sue scorie si sono dissolte in una nube di desideri e prospettive incompiuti ma ancora capaci di generare una sofferta e mai doma energia. Quella di Olivier Assayas è una sinfonia coinvolta e partecipe in cui si respira l'odore inconfondibile di una giovinezza piena di visioni incontaminate e sguardi affamati, di aspirazioni scapigliate e scomposte, di speranze travolgenti e utopie trascinanti. Un paio di sequenze sono girate in modo magistrale e appaiono emblematiche di una spontaneità di fondo mai costruita, urgente e in grado di colpire direttamente al cuore con la sua purezza. Primo ruolo da protagonista per la già magnetica e bellissima Virginie Ledoyen. Colonna sonora di Bob Dylan, Nico, Alice Cooper, Janis Joplin.
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