La promessa sposa Marina di Malombra (Lyda Borelli) passa le sue giornate rinchiusa in una grande villa sul lago di Como. L'atmosfera della casa e dell'ambiente circostante la conducono alla pazzia.

Prima (e non ultima) trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Antonio Fogazzaro. Dramma oscuro a tinte fosche, il film mostra la buona eleganza formale di Carmine Gallone, attento a ogni dettaglio della messinscena. In mezzo a diverse sequenze impeccabili, si fatica però a trovare il giusto equilibrio tra il realismo dell'ambiente e l'enfasi (a tratti eccessiva) della recitazione e delle didascalie. Lyda Borelli (che aveva inaugurato il “filone” con Ma l'amor mio non muore del 1913) fu una delle più importanti dive del cinema italiano degli anni Dieci, ma qui non è al suo meglio. Una nuova versione di Malombra verrà fatta da Mario Soldati nel 1942.
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