Questione di punti di vista
36 vues du Pic Saint Loup
Durata
84
Formato
Regista
Un italiano, Vittorio (Sergio Castellitto), è in Francia e si ritrova a dare una mano a Kate (Jane Birkin), tradita dalla sua auto che ha fatto cilecca. L'incontro tra i due genera un cortocircuito che cancella istantaneamente i rispettivi background delle loro vite e li avvicina inevitabilmente.
L'ultimo film di Rivette è una stramba operazione piuttosto lambiccata e mal riuscita, diretta in modo fiero dall'indomabile regista francese ma guidata da un modo di pensare il cinema ormai inevitabilmente sfasato, fuori fuoco e fuori tempo massimo, al quale di sicuro non giova la pretesa, a livello stilistico, di un voto di castità francamente rivedibile e che contribuisce ad abbassare ancor di più il livello d'interesse. Si salvano giusto alcuni scambi di battute molto stimolanti, mentre la raffigurazione scarnificata del circo, e di conseguenza anche la sua carica metaforica, sono troppo inconsistenti per incidere. Niente di più che un filmetto pretenzioso, dall'atmosfera impalpabile e dall'apparenza piuttosto minuta, che vorrebbe celare tutto quanto nelle pieghe delle allusioni e degli ammiccamenti ma risulta soltanto il birignao stanco e sterile di un autore che sembra ormai affetto da un'irrimediabile stanchezza creativa. Castellitto, che aveva già recitato per Rivette in Chi lo sa? (2001), qui è anche sceneggiatore.
L'ultimo film di Rivette è una stramba operazione piuttosto lambiccata e mal riuscita, diretta in modo fiero dall'indomabile regista francese ma guidata da un modo di pensare il cinema ormai inevitabilmente sfasato, fuori fuoco e fuori tempo massimo, al quale di sicuro non giova la pretesa, a livello stilistico, di un voto di castità francamente rivedibile e che contribuisce ad abbassare ancor di più il livello d'interesse. Si salvano giusto alcuni scambi di battute molto stimolanti, mentre la raffigurazione scarnificata del circo, e di conseguenza anche la sua carica metaforica, sono troppo inconsistenti per incidere. Niente di più che un filmetto pretenzioso, dall'atmosfera impalpabile e dall'apparenza piuttosto minuta, che vorrebbe celare tutto quanto nelle pieghe delle allusioni e degli ammiccamenti ma risulta soltanto il birignao stanco e sterile di un autore che sembra ormai affetto da un'irrimediabile stanchezza creativa. Castellitto, che aveva già recitato per Rivette in Chi lo sa? (2001), qui è anche sceneggiatore.