
I racconti del terrore
Tales of Terror
Durata
89
Formato
Regista
Tre episodi ispirati ad altrettanti racconti di Edgar Allan Poe: in Morella, una donna (Leona Gage), morta diversi anni prima, prende possesso del corpo della figlia; ne Il gatto nero, un uomo (Peter Lorre) mura in cantina la moglie (Joyce Jameson) e il suo amante (Vincent Price); in Valdemar, un dottore (Basil Rathbone) mantiene in vita un moribondo (Vincent Price) grazie all'ipnosi.
Quarto film di Roger Corman ispirato alle opere di Edgar Allan Poe, è il primo lungometraggio a episodi firmato dal regista americano. Ironia e gotico si mescolano in tre capitoli ben bilanciati e capaci di cogliere al meglio lo spirito dei testi di partenza. Il migliore è quello centrale, Il gatto nero (che prende spunto anche dal Barilotto di Amontillado), che mette in scena una delle sequenze più riuscite e divertenti di tutto il cinema di Corman: la gara di assaggio dei vini che vede come sfidanti il rude Montresor (un Peter Lorre in gran forma) e il raffinato Fortunato Lucresi (Vincent Price, impegnato in tutti gli episodi, regala qui una performance di gran classe). Morella e Valdemar seguono la maniera dei precedenti lavori del regista, contrassegnati da un forte respiro psicanalitico, in cui le pulsioni sessuali si accompagnano a quelle di morte. Ottima fotografia di Floyd Crosby che dà un senso ancor più barocco all'intera operazione.
Quarto film di Roger Corman ispirato alle opere di Edgar Allan Poe, è il primo lungometraggio a episodi firmato dal regista americano. Ironia e gotico si mescolano in tre capitoli ben bilanciati e capaci di cogliere al meglio lo spirito dei testi di partenza. Il migliore è quello centrale, Il gatto nero (che prende spunto anche dal Barilotto di Amontillado), che mette in scena una delle sequenze più riuscite e divertenti di tutto il cinema di Corman: la gara di assaggio dei vini che vede come sfidanti il rude Montresor (un Peter Lorre in gran forma) e il raffinato Fortunato Lucresi (Vincent Price, impegnato in tutti gli episodi, regala qui una performance di gran classe). Morella e Valdemar seguono la maniera dei precedenti lavori del regista, contrassegnati da un forte respiro psicanalitico, in cui le pulsioni sessuali si accompagnano a quelle di morte. Ottima fotografia di Floyd Crosby che dà un senso ancor più barocco all'intera operazione.