Un industriale (Sergio Fantoni) in crisi finanziaria ha un enorme debito con un suo socio in affari. Non può pagarlo e ha un'idea: farlo uccidere da un suo ex dipendente (Michele Lupo).

Scritto dal regista Damiano Damiani insieme a Cesare Zavattini, Il sicario è un film che funziona solo sulla carta: curioso il soggetto e tanti gli spunti storico-sociali che potrebbero scaturirne, da una riflessione sul rapporto padrone-lavoratore a un'altra sull'ipocrisia della classe dirigente alla soglia del boom economico. In potenza il film ha queste suggestioni, e anche qualcuna in più, ma Damiani fatica a dare equilibrio alla vicenda e la sua verve registica viene meno nella seconda parte, penalizzata ulteriormente da un finale debole e moraleggiante. Ci sono diversi momenti dotati di buona suspense e i personaggi non sono scritti male, ma il disegno complessivo è carente e un filo inconcludente. Pietro Germi veste i panni di un violento ubriacone.
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