Il sole buio

Ruggero Brickman da Villamarina (Michael Parè) è un giovane bello e ricco che torna in Sicilia dagli Stati Uniti per riscuotere l'eredità materna. Nel riformatorio diretto e fondato da sua madre, in una cerimonia in memoria della donna, conosce Lucia (Jo Champa), spacciatrice appartenente a una famiglia mafiosa. Si innamorano, ma la redenzione della donna è tutt'altro che semplice

Damiano Damiani, dopo aver diretto la popolare serie La Piovra, torna ad affrontare il tema della mafia in un periodo in cui sull'argomento fiorivano diversi film. Purtroppo, però, del Damiani regista di genere efficace e solido, autore di storie robuste e intense, sembra ormai rimasto ben poco e Il sole buio è un film che, seppur mosso da nobili intenti sociali, appare impigliato tra stereotipi sentimentali e una recitazione paratelevisiva che, alla lunga, vessa irrimediabilmente l'estetica dell'opera e la sua destinazione d'uso, insinuando più di qualche serio dubbio sulla qualità di tutta l'operazione. La prevedibilità delle dinamiche narrative, visive e formali non viene riscattata nemmeno da un finale leggermente in crescita, che non basta però a innalzare il racconto e a indirizzarlo verso lidi migliori.