La moglie più bella

Sicilia. Vito Juvara (Alessio Orano) è un giovane boss malavitoso in ascesa che decide di prendere in sposa Francesca Cimarosa (Ornella Muti). Lei acconsente, ma scopre ben presto il maschilismo e la prepotenza di lui e intende lasciarlo. Juvara reagisce violentemente e Francesca decide di ribellarsi all'uomo, ma si ritroverà anche la sua famiglia contro.

Film ispirato alla reale vicenda di Franca Viola, che negli anni sessanta fu la prima donna a rifiutare il matrimonio riparatore, divenendo un simbolo del femminismo. Damiani torna sul versante dell'impegno sociale dopo l'adattamento de Il giorno della civetta(1968) di Sciascia e si affida a due personaggi dagli occhi “in rima” l'uno rispetto all'altro: entrambi profondamente chiari, luminosi e penetranti, due finestre su due anime reciprocamente in rotta. È in particolare il personaggio della Muti, qui al suo esordio cinematografico, a essere scritto con efficacia e pertinenza. Damiani a tratti azzecca il giusto tono per il racconto, ma in più di un'occasione tradisce qualche incertezza, dimostrando di non avere poi troppi assi nella manica oltre alla chimica peculiare tra i due suoi protagonisti. Lo spaccato storico-sociale è infatti stereotipato e a due dimensioni, mentre il ritmo, al contrario, è quasi sempre concitato e ben sincronizzato sul racconto. Risultato: così così.