Tutto in una notte
Into the Night
Durata
115
Formato
Regista
L'ingegnere losangelino Ed Okin (Jeff Goldblum) conduce una vita depressa e insoddisfacente. Non ama il proprio lavoro, soffre di insonnia e come se non bastasse scopre la moglie a letto con un altro. Tutto cambia però quando casualmente salva in aeroporto la bella Diana (Michelle Pfeiffer), contrabbandiera di diamanti inseguita da quattro killer iraniani della Savak.
A dispetto del titolo italiano, le notti in cui si svolge la storia sono due, entrambe movimentate, confusionarie e rocambolesche. John Landis gioca per la prima volta la carta dell'action-movie tout court, naturalmente intriso di grottesco e senso dell'umorismo. Nonostante le varie disavventure, l'andamento è piuttosto ridondante e prolisso nella parte centrale. Ma non ci si può annoiare: impossibile anche solo intuire la successione delle scene, così come a una prima occhiata è arduo riconoscere tutti i registi che compaiono nella pellicola in qualità di comparse/camei. Sono 19, fra i quali David Cronenberg, Jonathan Demme, Jim Henson, Lawrence Kasdan, Don Siegel, Roger Vadim; oltre allo stesso Landis, a suo agio nei panni di uno dei sicari persiani. Con almeno una sequenza da mandare a memoria, quella della suite d'albergo: il protagonista si aggira smarrito fra le stanze alla ricerca di Diana, e in ognuna di esse incontra un televisore che trasmette Il cervello di Frankenstein (1948), film in cui Gianni e Pinotto incontrano diversi mostri della Universal. Sempre nel 1985 Landis girerà un altro film, Spie come noi: benché per entrambi il risultato sia perlopiù soddisfacente, s'inizia a intravedere la stanchezza dell'innovatore che ricicla meccanismi già collaudati senza riuscire a replicare i precedenti fasti.
A dispetto del titolo italiano, le notti in cui si svolge la storia sono due, entrambe movimentate, confusionarie e rocambolesche. John Landis gioca per la prima volta la carta dell'action-movie tout court, naturalmente intriso di grottesco e senso dell'umorismo. Nonostante le varie disavventure, l'andamento è piuttosto ridondante e prolisso nella parte centrale. Ma non ci si può annoiare: impossibile anche solo intuire la successione delle scene, così come a una prima occhiata è arduo riconoscere tutti i registi che compaiono nella pellicola in qualità di comparse/camei. Sono 19, fra i quali David Cronenberg, Jonathan Demme, Jim Henson, Lawrence Kasdan, Don Siegel, Roger Vadim; oltre allo stesso Landis, a suo agio nei panni di uno dei sicari persiani. Con almeno una sequenza da mandare a memoria, quella della suite d'albergo: il protagonista si aggira smarrito fra le stanze alla ricerca di Diana, e in ognuna di esse incontra un televisore che trasmette Il cervello di Frankenstein (1948), film in cui Gianni e Pinotto incontrano diversi mostri della Universal. Sempre nel 1985 Landis girerà un altro film, Spie come noi: benché per entrambi il risultato sia perlopiù soddisfacente, s'inizia a intravedere la stanchezza dell'innovatore che ricicla meccanismi già collaudati senza riuscire a replicare i precedenti fasti.