Un ricco giovanotto (Roberto Villa) s'infatua di una giovane manicure (Lilia Silvi). Contro il volere della propria famiglia, decide di portarsi nel suo esilio forzato la ragazza, ma quest'ultima, però, sarà presto attratta da un altro uomo.

Uno tra i primi film proiettati nelle sale italiane dopo la Seconda guerra mondiale, La vispa Teresa è una commediola leggera che scorre rapidamente per tutta la sua durata. Incentrata su un semplice intreccio di stampo amoroso, è una pellicola godibile, ma incapace di regalare alcun guizzo realmente degno di nota. È un esempio di un cinema superato già per l'epoca, influenzato chiaramente dai “telefoni bianchi” e non ancora pronto a un intrattenimento scevro da retorica e banalità.
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