Misterioso omicida seriale di belle ragazze si aggira per Perugia seminando il panico tra le studentesse. Jane (Suzy Kendall), rifugiatasi in una villa con alcune amiche, riuscirà a salvarsi dalla furia del maniaco, scoprendo la sua identità con l'aiuto del medico Roberto (Luc Merenda). Giallo con venature horror che spinge sul pedale dell'erotismo, in un clima di libertà sessuale post-sessantottina tipica di un mondo giovanile multietnico e trasgressivo. Effettacci pulp di terz'ordine (che comunque generarono più di un'influenza sullo slasher americano) e seni nudi in gran quantità per uno dei thriller all'italiana più violenti ed espliciti. L'atmosfera torbida e morbosa, in opposizione alle bellezze artistiche di una Perugia oscura e sinistra, ben si adatta al claustrofobico epilogo in cui la mattanza femminile si svolge tra le mura della villa. Un distillato di becera misoginia in cui giovane e lascive fanciulle sono destinate alle morti più atroci, in seguito al solito, trito trauma infantile dell'insospettabile (?) assassino. Le consuete ridicole false piste portano al colpo di scena finale. Luc Merenda, ancora fuori dal territorio del poliziottesco, è espressivo come un paracarro, Suzy Kendall improponibile. Prodotto da Carlo Ponti. Vietato ai minori di 18 anni.