Ma che colpa abbiamo noi
2003
Paese
Italia
Generi
Commedia, Drammatico
Durata
114 min.
Formato
Colore
Regista
Carlo Verdone
Attori
Carlo Verdone
Margherita Buy
Anita Caprioli
Antonio Catania
Lucia Sardo
Stefano Pesce
Massimiliano Amato
Luciano Gubinelli
Raquel Sueiro
Sergio Graziani
Fabio Traversa
Dopo che la loro analista è morta all'improvviso, i membri di una terapia di gruppo decidono di autogestirsi. Gegè (Carlo Verdone) è succube del dispotico padre (Sergio Graziani); Flavia (Margherita Buy) si lascia illudere dalle promesse di un uomo sposato; Chiara (Anita Caprioli) è innamorata di un uomo conosciuto su internet; Ernesto (Antonio Catania) riesce a dormire solo sui treni; Gabriella (Lucia Sardo) non accetta l'idea di invecchiare; Marco (Stefano Pesce) non si fida delle persone; Luca (Massimiliano Amato) è gay e soffre d'amore; Alfredo (Luciano Gubinelli) è obeso.

Un prodotto corale e divertito su nevrosi e insicurezze di persone ordinarie, tratteggiate con affetto e brillante ironia. Dopo una serie di risultati a dir poco mediocri, Carlo Verdone sembra aver ritrovato l'ispirazione e l'idea di una terapia di gruppo itinerante a mo' di autogestione è sicuramente interessante e convincente. Ma a lasciare qualche perplessità è una sceneggiatura a dir poco caotica che accumula personaggi e sottotrame senza riuscire a gestire il tutto sempre per il meglio, optando per soluzioni semplicistiche e banali che infiacchiscono qualsiasi ambizione altra rispetto a un divertimento amarognolo ma comunque godibile dinnanzi a un quadro di miserie umane. Va ad ogni modo riconosciuta al regista una ritrovata vena comica avulsa da grossolanità, tanto che diverse scene (come quella iniziale) suscitano sincere e gustose risate. Purtroppo però oltre a ciò non si va e il film sembra tarparsi le ali da solo, peccando di prevedibilità e piattezza ogni qualvolta tenta di diventare qualcosa d'altro e di più profondo rispetto a una semplice commedia di caratteri. Il titolo fa riferimento all'omonima canzone dei The Rokes del 1966 che però, curiosamente, non fa parte della colonna sonora. Nastro d'argento ai costumi di Maurizio Millenotti.
Maximal Interjector
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